Rileggendo quelle poche frasi come sotto ipnosi, tardai ad accorgermi che la mia compagna virtuale aveva proiettato in un angolo del parabrezza la propria icona, cercando di attirare la mia attenzione in maniera il più possibile garbata e discreta. Scacciai quella pagina con la mano, archiviandola, come se non volessi mostrarle quanto la specie che l’aveva creata fosse andata vicina ad annientarsi da sola, neanche cent’anni prima.