«Fernand! – gridò Montecristo, – dei miei cento nomi non avrei bisogno di dirtene che uno solo per fulminarti; ma questo nome tu lo indovini, non è vero? o piuttosto te lo ricordi? perché malgrado tutte le mie sofferenze, tutte le mie torture, oggi ti mostro un viso ringiovanito dalla felicità della vendetta, un viso che devi aver visto molto spesso in sogno dopo il tuo matrimonio…. con Mercedes, la mia fidanzata!» Il generale, con la testa rovesciata all’indietro, le mani tese, lo sguardo fisso, divorò in silenzio quella terribile visione; poi, trovato un punto d’appoggio sulla parete, scivolò lentamente fino alla porta, dalla quale uscì all’indietro lasciandosi sfuggire questo solo grido lugubre, lamentoso, straziante: «Edmond Dantès!».